L'eros
Nel quotidiano ordinario è necessario
che ciascuno renda conto delle proprie azioni
e obbedisca in tutto e per tutto alla legge della ragione.
Siamo stati educati a contenere l’esuberanza dell’erotismo in favore della ragione.
I nostri capricci erotici non superano affatto quelli degli altri,
ma poi la solidarietà nei confronti degli altri ci impedisce di viverli nel quotidiano
in modo non solo da non far soffrire chi ci circonda,
ma che non se ne accorga neppure.
Ci accontentiamo di rapide incursioni nel mondo delle verità sessuali mentre,
a causa del nostro bisogno di interdipendenza,
la maggior parte del tempo la investiamo nell’aderire alle convenzioni necessarie
per essere accettati dagli altri.
Ma nella solitudine assoluta gli altri cessano di esistere
anche se continuano a contare
e in questi momenti siamo liberi di avere momenti di eccesso,
che anche se estranei alla ragione,
se li negassimo disconosceremmo noi stessi.
In questi momenti di solitudine possiamo dare sfogo e soddisfare
gli eccessi immaginari dei nostri più insensati sogni erotici
allontanandone i limiti delle conseguenze.
Non conta più il godimento personale,
importa solo dare forma alle proprie fantasie.
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